
L’origine della prima sigaretta è alquanto controversa, c’è chi la fa risalire ad una scoperta di alcuni soldati musulmani, chi invece ad una invenzione di soldati inglesi, sta di fatto che quando è nata non si immaginava lontanamente il danno che avrebbe potuto arrecare alla salute umana.
Con i successivi studi sulla sigaretta sono stati scoperti gli effetti nocivi che essa produce sull’organismo.
Ecco, così, che è stata ideata la sigaretta elettronica. Per alcuni è semplicemente un valido ausilio per smettere di fumare una volta per tutte, per altri è solo un’alternativa, meno nociva, alla classica sigaretta.
Resta di fatto che si sta diffondendo sempre più nel nostro Paese l’uso di questo strumento elettronico ed insieme ad esso anche il timore di falsificazioni e contraffazioni a danno della salute dei consumatori.
Per garantire che la salute e la sicurezza dei consumatori sia tutelata, la Guardia di Finanza interviene continuamente per verificare il rispetto degli adempimenti imposti dal D. lgs. 65/2003 in materia di classificazione di preparati pericolosi, verificando la tipologia di prodotto e di ricerca offerta al pubblico nei vari punti vendita siti sul territorio nazionale.
In particolare, di recente i controlli si sono concentrati nella provincia di Frosinone. Gli articoli esposti per la vendita al pubblico, ovvero i flaconi contenenti composti liquidi per ricaricare le sigarette elettroniche erano composti da prodotti chimici pericolosi.
Già il primo esame visivo avevo mostrato evidenti anomalie rispetto a quanto previsto dalla normativa di settore.
Inoltre, da successive indagini, si è scoperto che i citati prodotti, provenienti soprattutto dal sud-est asiatico, non sono risultati registrati all’Archivio Nazionale Preparati Pericolosi presso l’Istituto Superiore della Sanità.
In seguito ai numerosi controlli sono state sequestrate più di 8000 confezioni illegali, per un valore di circa 100.000,00 euro.
Non resta altro che consigliare la massima prudenza quando si acquistano questi prodotti, occorre controllare sempre che rispettino le norme nazionali a tutela della salute.