Nomine laici organi autogoverno magistrature speciali: Cittadini Europei scrive ai Presidenti di Camera e Senato

A breve le Camere saranno chiamate ad eleggere i c.d. membri laici del Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa, di quello della Corte dei Conti e di quello della Giustizia Tributaria

La delicatezza e l’importanza di siffatte nomine, è evidente. Gli eletti andranno a perfezionare la composizione di organi collegiali fondamentali per l’equilibrio democratico del nostro Paese, fondato sulla separazione tra i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario e sull’autonomia e indipendenza della magistratura. I Consigli di Presidenza in questione infatti costituiscono gli organi di autogoverno dei magistrati amministrativi (TAR e Consiglio di Stato), della magistratura Contabile (Corte dei Conti) e della magistratura tributaria (Commissioni Tributarie), vigilando sulla piena indipendenza e imparzialità delle magistrature speciali, così come il Consiglio Superiore della Magistratura fa con i giudici ordinari.

Le indiscrezioni di questi ultimi giorni vorrebbero che le entrambe le Camere siano in procinto di nominare quattro membri laici tutti espressione dei partiti che sostengono l’attuale maggioranza di governo, escludendo quindi i partiti di opposizione.

Si tratterebbe di un comportamento in contrasto con ogni regola costituzionale, lesiva sia dei diritti delle minoranze che, soprattutto, dell’indipendenza della magistratura speciale.

E’ per questo che Cittadini Europei, l’associazione di consumatori che ho l’onore di presiedere, ha rivolto un appello ai Presidenti della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica, affinché, in questa nuova tornata di nomine, si seguano tre semplici principi democratici:

1) trasparenza nella scelta dei membri da designare;

2) trasparenza nella procedura di nomina;

3) trasparenza nella valutazione dei curricula dei candidati.

I componenti laici che saranno eletti dal Parlamento dovranno più di qualsiasi altro esprimere una particolare sensibilità rispetto al problema della terzietà e dell’indipendenza del giudice, per questo dovranno essere, oltre che competenti, come richiesto dalla legge, oltremodo indipendenti ed equidistanti dagli interessi e dalle dinamiche di partito, in modo da non essere influenzati nell’esercizio delle loro funzioni.

Non solo. La delicata funzione che i componenti laici andranno a svolgere esige anche che questi dovrebbero essere selezionati all’esito di una procedura comparativa tra soggetti tutti egualmente dotati delle medesime caratteristiche in termini di competenza e professionalità, slegati da appartenenze politiche o da, seppur teorici, conflitti di interesse.

Qui il testo integrale della lettera inviata ai Presidenti delle Camere

 

Articolo pubblicato sul Quotidiano giuridico politico economico LeggiOggi.it il 22.o6.2013

 

Articolo scritto da

Cooperatore sociale, Laureato in legge, presidente dell’Associazione Cittadini Europei (www.cittadinieuropei.it). Catania, 51 anni, sposato e con 4 figli, dal 1988 impegnato nel Volontariato e poi nella Cooperazione sociale nei quartieri periferici di Catania. Ha promosso la nascita del Consorzio Sol.co. – Rete di imprese sociali siciliane, di cui è stato Presidente dal 2000 al 2012, generando un nuovo modello di rete di cooperazione sociale a tre livelli, con 13 Consorzi territoriali o settoriali ed oltre 150 cooperative sociali con 2000 persone occupate. Presiede attualmente 2 esperienze catanesi di Cooperazione sociale, in cui lavorano circa 100 persone, una parte delle quali svantaggiate. Dirigente nazionale della Federsolidarietà – Confcooperative, ha contribuito attivamente allo sviluppo del modello della Cooperazione sociale in Italia. È stato dirigente del Comune di Catania, del Comune di Misterbianco e della regione Siciliana, dove si è distinto per i provvedimenti sui temi dell’integrazione socio-sanitaria. Formatore e Relatore sui temi del Welfare in Italia, ha promosso esperienze innovative di solidarietà fra cui spiccano il Banco delle opere di Carità, la Fondazione Odigitria, la Fondazione Ebbene, l’Associazione di consumatori Cittadini Europei. Impegnato nel mondo cattolico, è membro dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII fondata da don Oreste Benzi. Con l’esperienza della Fondazione Ebbene che presiede ha costruito un nuovo modello di welfare fondato sulla solidarietà reciproca fra le persone e sulla partecipazione dei cittadini alla costruzione del bene comune. “Sono convinto che ciascuno di noi è chiamato alla costruzione del Bene comune, inteso come il bisogno interiore di vivere ed agire condividendo la realtà dell’altro e la realtà circostante. Il termine “condividere” segna la reciprocità dell’appartenenza, disegna mondi vitali nuovi in cui c’è spazio per il bene di ognuno ed in cui il bene di ognuno è il bene di tutti. In questo termine trovano spazio e valorizzazione la cittadinanza attiva, lo sviluppo locale, la carità, il buon vivere civico.


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