
Come già fatto per l’Africa vi elenchiamo adesso le mete da evitare se avete intenzione, in occasione delle ferie, di viaggiare verso l’Oriente.
Solo tre le segnalazioni della Farnesina:
Corea del nord: Si suggerisce chiunque abbia intenzione di recarsi in Corea del Nord di monitorare – attraverso i mass media nazionali ed internazionali – gli eventi nella penisola coreana anche se, nonostante gli avvenimenti (lanci missilistici e test nucleare) verificatisi tra la fine del 2012 e i primi mesi del 2013, culminati nella denuncia dell’Armistizio di Panmunjom, e il recente periodo di tensione politico-diplomatica tra le due Coree, la situazione generale di sicurezza nella penisola coreana si presenta al momento stabile.
Si informa, altresì, che in virtù di una più stringente applicazione delle sanzioni ONU alla Corea del Nord da parte della Cina, si registrano controlli doganali più severi (su bagagli e passeggeri) alla partenza per Pyongyang dagli aeroporti cinesi. Si invita a mantenere durante il soggiorno un comportamento estremamente prudente, in considerazione del carattere severo dei controlli esercitati costantemente dalle Autorità nordcoreane.
Taiwan: si segnala l’alta probabilità che dei tifoni – anche di notevole intensità – si abbattano nel periodo compreso tra maggio e novembre sia sull’isola che sulle coste della Cina sud-orientale. E’ consigliabile quindi informarsi sulla situazione meteorologica dell’isola, consultando il sito in inglese (http://www.cwb.gov.tw/eng/index.htm) e attenendosi alle misure di sicurezza impartite dalle Autorità locali durante la permanenza.
Si segnala inoltre che l’isola è zona sismica, quindi ripetutamente interessata da scosse, normalmente di lieve entità. Taiwan è dotata di strutture antisismiche di notevole livello che consentono di fronteggiare, con limitati danni, anche sismi di alta intensità.
La diffusione della febbre “dengue” nell’isola potrebbe aumentare nel periodo delle piogge.
La diffusione dell’influenza “aviaria” da virus (H7N9) non costituisce – allo stato attuale – motivo di allarme.
Ad oggi, su 365 casi sospetti solo un caso è risultato essere positivo. Trattasi di un operaio stagionale proveniente dalla Cina attualmente sotto osservazione e terapia medica.
La Repubblica Italiana non riconosce Taiwan come Stato indipendente e non intrattiene relazioni diplomatiche.
Cina: Si segnala in molte città cinesi, incluse Pechino e Tianjin, il verificarsi di altissimi livelli di concentrazioni di polveri sottili in concomitanza con condizioni atmosferiche di bassa pressione e mancanza di vento. In tali contesti, si raccomanda di prendere le precauzioni necessarie e ed esercitare la dovuta cautela nell’esporsi all’aperto per tempi prolungati.
Prima di intraprendere un viaggio nel Paese – in particolare durante la stagione delle piogge, tra giugno e novembre – si raccomanda di informarsi sulla situazione meteorologica consultando le Autorità locali, siti Internet specializzati (www.cma.gov.cn/en/ ) o il “China International Travel Service” (tel.00 86 10 66053759; fax: 00 86 10 66012018), attenendosi alle misure eventualmente impartite dalle Autorità locali.
Le Autorità sanitarie locali hanno segnalato un miglioramento per quanto riguarda casi di influenza aviaria A (H7N9). Al 24 luglio 2013 sono stati registrati 140 casi (con 43 decessi).
Al momento le tre province con il maggior numero di casi sono la municipalità autonoma di Shanghai e le province limitrofe del Jiangsu e dello Zhejiang. Casi sono stati registrati anche nelle province di Hunan, Fujian, Jiangxi, Henan, Shandong, Anhui, oltre che nella capitale Pechino. Un caso è stato registrato anche a Taipei.
L’andamento epidemiologico sembrerebbe indicare un indebolimento della virulenza del ceppo verosimilmente legato all’alzarsi delle temperature nel Paese ed alla efficacia delle misure di contrasto (in particolare la chiusura dei mercati avicoli).
I dati epidemiologici mostrano che il virus colpisce preferenzialmente (70%) maschi di età tra i 50 ed i 70 anni.
Le Autorità sanitarie cinesi stanno attentamente monitorando la situazione anche alla luce della possibilità di una trasmissione del virus da uomo a uomo, circostanza per la quale esse affermano di non avere rilevato alcuna evidenza scientifica.
Il fattore di rischio primario per l’infezione dell’uomo sembra essere un’esposizione diretta o indiretta a pollame infetto o ad ambienti contaminati. Allo stadio attuale, non sembra che l’influenza possa essere diffusa attraverso il consumo di cibo opportunamente cotto. Si raccomanda di evitare il contatto con pollame vivo o non cucinato.
L’ influenza presenta i seguenti sintomi: febbre alta, diarrea, vomito, dolori addominali e difficoltà respiratorie. Se tali sintomi si dovessero presentare, è vivamente consigliabile contattare immediatamente un medico.