
Chi non conosce WhatsApp Messenger?
Per i pochi che non lo sapessero, si tratta di un’app di messaggistica mobile multi-piattaforma che consente di scambiare messaggi coi propri contatti senza dover pagare gli SMS. Tramite WhatsApp si possono condividere foto, video, registrazioni audio e rilevamenti circa la propria posizione geografica, il tutto con l’ausilio di una semplice connessione ad internet che non prevede costi aggiuntivi sul proprio piano tariffario.
L’applicazione, creata da Brian Acton e Jan Koum é disponibile per tutti gli smartphone e nel giugno del 2013 ha registrato 27 miliardi di messaggi istantanei scambiati in un giorno.
Gratis per i primi 12 mesi per tutti i possessori di smartphone (BlackBerry, Android, Windows Phone e Nokia), Whatsapp prevede allo scadere del primo anno un abbonamento di 0,89 centesimi per continuare a usufruire.
Per gli amanti di Iphone invece, l’app viene acquistata immediatamente senza dover rinnovare nuovamente l’abbonamento.
Se inizialmente la notizia aveva infastidito gli altri utenti, il 19 luglio “giustizia è stata fatta”: l’universo di messaggi, gruppi e chat creato dal servizio di WhatsApp esigerà un esiguo sborso anche da tutti gli utenti Iphone.
I fedeli della mela che hanno scaricato l’applicazione prima del giorno della disfatta invece, potranno continuare a beneficiare del servizio senza dover versare neanche un centesimo grazie ad una sorta di premio fedeltà. Per coloro che hanno effettuato o effettueranno il download, dal 19 luglio in poi sarà applicato automaticamente il modello a pagamento, già in vigore per gli utenti di altre piattaforme.
La notizia ha dirottato i seguaci della beneamata applicazione ad intraprendere chat alternative. Le più quotate per subentrare a WhatsApp sono:
– Viber;
– ChatOn;
– Facebook Messenger;
ed infine la nuova applicazione che sta spopolando, grazie anche alla pubblicità che ha come protagonista il famigerato Lionel Messi: WeChat, chissà che la scelta del quattro volte Pallone d’oro non sia un messaggio subliminale: “l’app che fa la differenza”.
Per i fedelissimi di Iphone e altre piattaforme, che dovessero trovare difficoltà nel comunicare con tutte queste new app, potranno sempre tornare al vecchio metodo del segnale di fumo o magari all’utilizzo del piccione viaggiatore.