
La vita frenetica che conduciamo, le pressioni alle quali siamo quotidianamente sottoposti rappresentano le maggiori cause di stress per il nostro organismo.
Lo stress – lavorativo è ormai quello più diffuso ed è da tempo monitorato dagli studiosi poiché si sono resi conto delle gravissime conseguenze che esso provoca sui soggetti sia a livello lavorativo che individuale.
E’ un dato certo che un lavoratore stressato produce di meno, ovviamente la stanchezza non solo fisica ma soprattutto mentale provoca, senza ombra di dubbio, una consistente riduzione della concentrazione, che in taluni casi può addirittura essere la causa di gravi incidenti sul lavoro.
A livello individuale, gli effetti sono altresì elevati, basti pensare ai notevoli disturbi che da esso possono provenire. Tra i tanti citiamo i più comuni: i disturbi all’apparato cardiocircolatorio, all’apparato gastrointestinale, all’apparato genitale, senza dimenticare i disturbi della sfera sessuale, quelli dell’apparato muscoloscheletrico, quelli dermatologici e per finire quelli legati al sonno e all’intero sistema neurologico e psicologico.
Tali sintomi, se sottovalutati e se associati ad uno stile di vita socio-alimenatre scorretto, rischiano di aggravarsi fino a diventare mali spesso incurabili.
Lo stress, nella maggior parte dei casi, non deriva solamente dal troppo lavoro quanto più che altro da altri fattori. Il ricoprire un impiego non stimolante, una cattiva organizzazione del lavoro stesso, o ancora, l’inadeguatezza dell’ambiente lavorativo o la scarsa comunicazione con i colleghi rappresentano tutti, senz’altro, campanelli d’allarme.
Questi fattori sono descritti e valutati nel Documento di Valutazione dei Rischi aziendale; ma al suo interno non trovano spazio né la valutazione dell’insoddisfazione o delle eccessive pressioni quotidiane né l’inadeguata gestione del tempo e la fretta che induce spesso i lavoratori a saltare i pasti o a consumare velocemente cibi non salutari.
Proprio su questi due importantissimi aspetti ha puntato l’attenzione la Conferenza ministeriale sulla nutrizione e le malattie non trasmissibili, organizzata a Vienna dall’Oms Europa gli scorsi 4 e 5 luglio. Il dato che è emerso è sconvolgente: in Europa l’80% dei decessi è dovuto a malattie non trasmissibili ossia cancro, diabete, obesità…
Lo scopo della conferenza, sintetizzato in documento denominato Dichiarazione di Vienna, è stato quello di porre in essere delle misure volte a migliorare le condizioni di vita e di salute della collettività al fine di ridurre l’elevato tasso di mortalità connesso a questo genere di fenomeno.
La Dichiarazione di Vienna fissa le linee guida e le fornisce gli strumenti atti a favorire e promuovere la corrette abitudini alimentari. Essa si basa sui principi guida contenuti nella Carta europea sull’azione di contrasto all’obesità del 2006 e appunto Salute 2020.