Commissione Ue: no ai cloni sulle nostre tavole

Vietato clonare gli animali da allevamento, vietato importare cloni, vietato immettere sul mercato i prodotti che ne derivano!

Così la Commissione europea tenta di allontanare la possibilità che cibi provenienti da animali clonati arrivino sulle tavole dei cittadini europei.

L’esecutivo Ue ha adottato, lo scorso 18 dicembre, due proposte di legge per regolamentare un settore in cui non si era riusciti a mettere mano nel 2011.

Il primo progetto di direttiva della Commissione prevede un divieto temporaneo di utilizzare, nei Paesi dell’Unione, le tecniche di clonazione degli animali da allevamento, nonché di immettere sul mercato cloni animali e cloni embrionali vivi.

Tuttavia rimane lecita la clonazione al fine di favorire la ricerca scientifica.

Il secondo progetto garantisce invece che prodotti alimentari derivati da cloni animali non siano immessi sul mercato europeo.

Le proposte della Commissione non riguardano però la progenie di animali clonati e non affrontano il problema di un’etichettatura che renda riconoscibile un alimento derivato da animali discendenti da esemplari clonati.

Trattandosi di una tematica assai complessa, l’esecutivo fa sapere che saranno portati avanti studi di fattibilità e analisi sull’impatto complessivo di una misura di questo genere.

Ad oggi, i Paesi che hanno confermato di clonare animali sul loro territorio sono Australia, Argentina, Brasile, Canada, Giappone e Stati Uniti, ma non hanno indicato a quale scopo.

La commercializzazione di prodotti alimentari derivati da cloni richiederebbe quindi l’autorizzazione dell’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) necessaria per l’immissione sul mercato dei nuovi prodotti. E finora, nessun operatore del settore alimentare, né europeo né straniero, l’ha presentata.

Nel 2008 l’Efsa ha effettuato una valutazione scientifica dei rischi in materia di clonazione e ha concluso che non ci sono differenze sul piano della sicurezza alimentare tra carne e latte prodotti da animali clonati (o prole di animali clonati) e quelli prodotti da animali “normali”. Un parere confermato anche nel 2009, nel 2010 e nel 2012.

Le proposte della Commissione saranno ora esaminate da Parlamento e Consiglio, che dovranno pronunciarsi sull’argomento.