
Tra acconti Imu, mini-Imu e imposte varie, quali la Tasi , la situazione attuale vede l’incertezza più totale su chi e quanto dovrà pagare.
Rimane immutata la previsione che vede costretti i residenti ed i proprietari di prima abitazione a dover versare il tributo; ma adesso c’è anche la Tasi. Per quest’ultima tassa sembra quasi certo l’innalzamento del tetto percentuale che dall’iniziale 2,5 passerà al 3 per mille.
Secondo una prima stima effettuata dalla Uil, il rincaro del 3 per mille dell’aliquota Tasi comporterà un maggiore esborso per le tasche degli italiani di circa 40 euro a famiglia.
Da non dimenticare la Tari, ovvero l’imposta sui rifiuti che colpirà sia la prime che le successive abitazioni.
Ma vediamo nel dettaglio le singole imposte.
TASI: potrebbe costare più dell’Imu in quanto non ha detrazioni fisse. Una situazione che sicuramente porterà l’innalzamento dell’aliquota al 3 per mille;
MINI-IMU: negli oltre 2300 Comuni che hanno innalzato l’aliquota rispetto al 4 per mille dell’anno 2013, i proprietari di prima casa dovranno pagare il 40% della differenza tra l’aliquota del 4 per mille e quella nuova. La rimanente parte sarà finanziata dallo Stato;
IMU: per coloro che non sono residenti nei Comuni che hanno innalzato l’aliquota, la situazione sarà diversa. Per loro niente IMU a condizione che l’abitazione non sia catalogata di “lusso”;
IRPEF: sarà un obbligo inserire nella prossima dichiarazione dei redditi l’Irpef sul 50% della rendita catastale rivalutata, qualora il contribuente possieda una casa non affittata nel Comune in cui ha anche l’abitazione principale. Infatti colui che si ritrovi ad essere residente in uno degli oltre 2300 Comuni che hanno rivalutato l’aliquota, ed abbia due case, dovrà pagare Tasi, Imu, Irpef, per un complessivo esborso di oltre 1000 euro l’anno.