
Dopo i cinquant’anni un’alimentazione ricca di carne e formaggi è dannosa come le sigarette.
Questo il risultato a cui si è pervenuti dopo una ricerca, effettuata dall’italiano Valter Longo dell’università di Davis, che ha coinvolto oltre 6.300 persone dai 50 anni in su.
Il problema, spiega l’esperto, è che le proteine della dieta aumentano un fattore di crescita, IFG-1, legato a molte malattie.
Dopo i 65 anni, invece, fa bene mangiare qualche proteina in più perché a quell’età IFG-1 diminuisce, si comincia a perdere peso e a essere più deboli.
Una dieta ad alto contenuto proteico equivale ad assimilare dalle proteine il 20% dell’introito calorico giornaliero, quindi un regime alimentare a basso contenuto proteico corrisponde ad assumere meno del 10% delle calorie giornaliere da proteine.
Chi adotta una dieta eccessivamente ricca di proteine animali ha un rischio di morte per tutte le cause del 74% più alto rispetto a chi ha una dieta a basso contenuto proteico.
Il rischio di morire per cancro è del 353 % e, per assurdo, a confronto il rischio di morte per cancro di un tabagista è del 300 %.
Secondo gli studiosi, dunque, l’ideale sarebbe procedere all’assunzione di un quantitativo di proteine giornaliere derivanti non dalla carne e dal formaggio, ma dal pesce e dai legumi entrambi fonti di proteine più salutari.