
A volte, per mancanza di tempo, per pigrizia o semplicemente per comodità, capita di consumare cibi confezionati.
Tuttavia ci siamo mai chiesti se questi cibi siano davvero sani?
E’ bene sapere che molto spesso a causa delle lavorazioni industriali a cui viene sottoposto il cibo, specialmente quello confezionato, può contenere molte sostanze chimiche dannose per l’organismo.
Infatti secondo un recente studio il cibo in scatola o comunque confezionato conterrebbe molte sostanze tossiche legate ai materiali di imballo e ad alcuni tipi di lavorazione, ciò nonostante la quantità di elementi chimici presenti negli alimenti sia per legge regolamentata.
Tra le sostanze più pericolose, oltre che diffuse, troviamo senza dubbio la formaldeide, che a dosi massicce, può provocare il cancro ed è presente in tantissimi oggetti , come le bottiglie di plastica e nelle stoviglie in melammina.
Inoltre tra le tante ci sono il bisfenolo A (o BPA), il tributilstagno, il triclosan, e gli ftalati che con il tempo possono condizionare negativamente la produzione di ormoni.
L’obiettivo principale della ricerca è stabilire quale sia l’impatto a lungo termine di queste sostanze sulla salute del nostro organismo: è emerso che i maggiori danni si arrecherebbero proprio al sistema cellulare e della produzione ormonale.
Secondo le statistiche le sostanze chimiche utilizzate quotidianamente sarebbero ben 4.000 e l’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) ha chiesto la diminuzione di formaldeide e melammina nelle stoviglie da 30mg/kg a 2,5mg/kg di formaldeide.
Secondo gli esperti, è necessario provvedere urgentemente a far emergere il nesso esistente tra le sostanze chimiche e le malattie come il cancro, il diabete, i disturbi neurologici, infiammatori, e l’obesità.