
La violazione delle disposizioni comunali in materia di rifiuti può comportare sanzioni, talvolta anche salate.
Ciò vale non solo nel caso in cui il cittadino decida di eludere volontariamente la disciplina in questione, ma anche nell’ipotesi di semplice errore di distrazione.
In generale, sono i Comuni a stabilire le regole sulla raccolta dei rifiuti e, in particolare, sulla raccolta differenziata, prevedendo multe da 25 a 500 euro per gli eventuali trasgressori
Di seguito si indicano le violazioni per le quali scatta la sanzione.
Gettare la spazzatura fuori dagli orari consentiti o in giorni diversi da quelli previsti per la raccolta di quel determinato tipo di rifiuto
Cercare e recuperare rifiuti collocati nei cassonetti o nei contenitori singoli della raccolta “porta a porta”.
Danneggiamento delle attrezzature del servizio pubblico di asporto dei rifiuti.
Imbrattamento del suolo pubblico o adibito ad uso pubblico tramite l’abbandono di piccoli rifiuti escrementi di animali, olio e simili.
Spostamento dei cassonetti stradali.
Deposito di qualsiasi tipo di rifiuto fuori dalle aree appositamente adibite alla raccolta
Smaltimento di rifiuti che non siano prodotti nel territorio comunale e smaltimento di rifiuti urbani prodotti nel territorio comunale al di fuori dello stesso.
In ogni caso il decreto legislativo n. 152 del 2006 ( Codice dell’ambiente) prevede espressamente delle sanzioni da 300 euro a 3.000 euro per chi abbandona rifiuti sul suolo e nel sottosuolo, così come per chi scarica rifiuti (sia solidi che liquidi) nelle acque. Se poi l’abbandono riguarda rifiuti pericolosi la sanzione è aumentata fino al doppio.
In questa materia tra l’altro è recentemente intervenuta una importante riforma legislativa (il cd.“d.l. Terra dei fuochi”) che punisce il reato di combustione illecita di rifiuti.