
In numerosi comuni italiani si stanno diffondendo sempre più i cosiddetti finti autovelox.
Si tratta di quei bussolotti di forma ovale colorati in arancioni che sembrano degli autentici rilevatori di velocità ma, che in realtà sono solo delle scatole vuote.
Il problema è arrivato al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasposti, il quale lo scorso 19 marzo ha scritto una lettera al presidente dell’Anci per ribadire il suo parere negativo sui“dissuasori di velocità”.
Alla lettera, firmata dal Capo di Gabinetto del Ministero, sono stati allegati i pareri già espressi in passato dagli uffici del Ministero competenti in materia (si tratta di nove risposte alle richieste di comuni, forze di polizia locale e associazioni di consumatori, dal 2010 al 2014).
Per il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti questi apparecchi “non sono inquadrabili in alcuna delle categorie di dispositivo o di segnaletica previste dal vigente Codice della Strada” e pertanto “non sono suscettibili né di omologazione né di approvazione o autorizzazione”.
Inoltre “la loro eventuale dislocazione a bordo strada dovrebbe considerare la possibilità che possano costituire ostacolo fisso, ancorché posti al di fuori della carreggiata”.
Il Capo di Gabinetto del Ministero invita quindi il sindaco di Torino, in qualità di Presidente dell’Anci, a dare ampia diffusione alla lettera “affinché le varie amministrazioni possano tenere conto delle considerazioni appena svolte nelle loro valutazioni che, peraltro, non dovranno prescindere da una valutazione complessiva della congruità della spesa, sia in termini specifici che sotto il profilo dei benefici conseguibili ai fini della sicurezza stradale”.