Google. Garante privacy: vietata la “profilazione” senza il consenso

Il Garante della privacy ha stabilito che Google non potrà usare i dati a fini di “profilazione” senza il consenso e dovrà dichiarare esplicitamente di svolgere questa attività a fini commerciali.

Google avrà 18 mesi per adeguarsi alle prescrizioni del Garante.

Il provvedimento non si limita a richiamare al rispetto dei principi della disciplina privacy, ma indica nel concreto le possibili misure che Google deve adottare per assicurare la conformità alla legge.

La società ha infatti unificato in un unico documento le diverse regole di gestione dei dati relative alle numerosissime funzionalità offerte (dalla posta elettronica Gmail al social network GooglePlus, dalla gestione dei pagamenti on line Google Wallet, alla diffusione di filmati YouTube, dalle mappe online Street View all’analisi statistica Google Analytics) procedendo quindi all’integrazione e interoperabilità anche dei diversi prodotti e dunque all’incrocio dei dati degli utenti relativi all’utilizzo di più servizi.

IN questi 18 mesi l’Autorità monitorerà l’operato di Google.

La società dovrà infatti sottoporre al Garante, entro il 30 settembre 2014, un protocollo di verifica, che una volta sottoscritto diverrà vincolante, sulla base del quale verranno disciplinati tempi e modalità per l’attività di controllo che l’Autorità svolgerà nei confronti di Mountain View.