
Due farmaci già conosciuti, potrebbero dare delle armi in più nella difesa dagli attacchi cardiaci.
Un gruppo di ricercatori dell’Università di Sydney ha scoperto che la colchicina, un antinfiammatorio di origine vegetale, può proteggere il cuore, abbassando i livelli di proteine attive pericolose nei disturbi cardiaci.
I test predisposti in Australia hanno evidenziato la proprietà benefica della colchicina di ridurre fino all’88% della concentrazione dei tre principali marcatori infiammatori che minacciano il cuore.
Il team guidato da Sanjay Patel ha preso in esame 40 pazienti affetti da sindrome coronaria acuta, una condizione potenzialmente letale in cui le coronarie restano bloccate, causando attacchi di cuore e gravi dolori toracici. In questi casi il sangue contiene alti livelli di marcatori infiammatori.
La seconda medicina tornata d’attualità è un farmaco del costo di una sterlina e mezzo e in circolazione da 50 anni che potrebbe aiutare nei casi di pressione alta persistente.
Si tratta dello spironolattone usato per la prima volta nel 1959 per la ritenzione dei fluidi.