
Stamattina è stata depositata la sentenza della Corte di Giustizia relativa alla causa c-61/14 circa la questione di compatibilità del contributo unificato italiano nel settore degli appalti pubblici con il diritto comunitario, di cui CittadiniEuropei era parte in causa rappresentata dagli avvocati Carmelo Giurdanella e Patrizio Menchetti.
La sentenza ha deluso le aspettative di coloro che si battono per un sistema più equo di giustizia amministrativa, che attendevano con ottimismo la sentenza della Corte soprattutto dopo le conclusioni dell’Avvocato Generale, che aveva ammesso la confliggenza con il diritto dell’Ue del moltiplicarsi dei contributi unificati all’interno della medesima causa.
In sostanza la sentenza della Corte non ha rilevato contrastante con il diritto comunitario la normativa italiana che prevede il pagamanento di un contributo unificato più alto negli appalti così come non è contrastante il pagamento di più contributi unificati nello stesso giudizio amministrativo ( si pensi al caso di ricorsi incidentali e motivi aggiunti, per i quali viene richiesto un ulteriore contributo).
La corte inotlre precisa che in questi casi, spetta al giudice nazionale, se accerta che le nuove domande non costituiscono un ampliamento considerevole dell’oggetto della controversia già pendente, dispensare l’amministrato dall’obbligo di pagamento di tributi giudiziari cumulativi.